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Salve, sono un giocatore di vecchissima data. Con “vecchissima data” mi riferisco agli albori del franchise, quando per giocare a Pokémon dovevi scroccare batterie su batterie ai tuoi genitori, perdendo gradualmente la vista sul minuscolo schermo del primo, storico Game Boy in bianco e nero. Ricordo ancora l’esclamazione stupida di mio padre quando dovette sborsare 89.000 lire per comprarmi Pokémon Blu; il brav’uomo non sapeva che quello sarebbe stato l’inizio di una lunga serie di spese tra batterie, cartucce (arrivarono negli anni seguenti pure Pokémon Giallo, Oro e Cristallo) e console (nel giro di pochi mesi il pulsante A del mio amato Game Boy si ruppe e i miei genitori furono costretti a comprarmi il Game Boy Color onde evitare eccessivi smaronamenti da parte del giovane me). 
Pokémon fu, tra alti e bassi, il mio primo amore videoludico. Tra alti e bassi perché, ad un certo punto, con l’uscita di Rubino e Zaffiro, mi allontanai dal franchise: mi scocciava spendere altri soldi per cambiare una console ancora perfettamente funzionante. Arrivň poi l’estate del 2005, foriera di fresco capitale da investire. Mio padre mi consigliň di trovarmi un lavoretto per guadagnare due spiccioli e fu cosě che iniziai a zappare la terra. Lavoro certamente ingrato, che mi consentě tuttavia di togliermi diverse soddisfazioni. Una su tutte? Il Game Boy Advance SP, una meraviglia ai miei occhi: nero fiammante, dotato di batteria ricaricabile (addio batterie AA) e di schermo retroilluminato. A quel punto mi feci accompagnare nuovamente da mio padre (non avevo la patente ai tempi) a far compere e ancora una volta il mio vecchio ebbe da ridire: i soldi questa volta erano miei, ma a suo dire il costo di quelle ridicole cartucce era fuori della grazia di Dio. Tornai a casa stringendo tra le mani Pokémon Verde Foglia, il titolo che mi fece tornare all’ovile e che non mi avrebbe fatto abbandonare Pokémon per un bel pezzo, fino all’uscita del 3DS.
Dopo Verde Foglia mi comprai pure Rosso Fuoco, Zaffiro e Smeraldo, passando poi alla “Golden Era” del Nintendo DS: Pokémon Heart Gold e Soul Silver sono ancora oggi due tra i miei titoli preferiti di ogni tempo, nonché i miei preferiti in assoluto del franchise, seguiti da Bianco e Nero e da Bianco e Nero 2. La quarta generazione non mi fece impazzire francamente, sebbene reputi Platino uno dei migliori giochi Pokémon di sempre.
Veniamo ora alle note dolenti: l’era 3DS e Switch. Come scritto poc’anzi, abbandonai temporaneamente il franchise con l’uscita del Nintendo 3DS. La motivazione? Cambiamento totale di interessi. Erano gli anni in cui si usciva e si faceva la bella vita al sabato sera. Un bel giorno perň una collega di universitŕ mi mostrň il suo Nintendo 3DS con Pokémon X: rimasi piacevolmente sorpreso da quella grafica e, soprattutto, dai modelli 3D dei Pokémon. Ancora una volta aprii il portafogli e mi comprai l’ennesima nuova console della casa di Kyoto: il Nitendo 2DS. Optai per il 2DS per risparmiare due spiccioli: non sapevo se questa improvvisa ondata di nostalgia nei confronti di Pokémon si sarebbe rivelata un fuoco di paglia o una passione duratura. Spoiler: con l’uscita dei remake di Hoenn comprai un secondo Nintendo 2DS in bundle con Zaffiro Alfa. Da quel momento, complice l’inizio dell’attivitŕ lavorativa che mi consentiva di togliermi senza problemi qualche sfizio, iniziai a comprare regolarmente ogni nuovo titolo e console, anche a costo di prendere sonore fregature (ce l’ho con voi, Scarlatto e Violetto).
Questa č la mia storia. Per chiunque si sia sparato questo papiro: una pinta di birra, rigorosamente artigianale, č qui che vi aspetta. 
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CITAZIONEPokémon Heart Gold e Soul Silver sono ancora oggi due tra i miei titoli preferiti di ogni tempo, nonché i miei preferiti in assoluto del franchise, seguiti da Bianco e Nero e da Bianco e Nero 2. La quarta generazione non mi fece impazzire francamente, sebbene reputi Platino uno dei migliori giochi Pokémon di sempre.
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